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Le opportunità della Silver Economy: i settori migliori per avviare un business

Le opportunità della Silver Economy: i settori migliori per avviare un business
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La silver economy si configura sempre più come un bacino a cui attingere per creare e implementare business correlati alle esigenze e alle richieste degli ultra sessantacinquenni.

Ecco i settori interessati da questa spinta economica e le modalità con le quali potranno essere messe in atto innovazioni e vantaggi nei settori della sanità, delle assicurazioni, del benessere, dei viaggi, del care-giving.

Longevità e business

L’Italia, insieme a Giappone, Stati Uniti, Germania è tra i Paesi dove vivono una percentuale di anziani che ha superato i 65 anni vicina al 30%.

Il dato interessante a tale proposito riguarda il rapporto con le classi di età giovanissime, se si considera che a livello mondiale proprio nel 2020, anno della pandemia, gli ultra sessantacinquenni hanno superato la popolazione che ha meno di 5 anni.

La stessa Organizzazione Mondiale della Sanità ha collocato il Bel Paese nel cosiddetto cluster di nazioni “super-anziane”.

Il miglioramento del tenore di vita, i progressi nel campo della medicina e altri fattori ambientali insieme a una maggiore sensibilità del contesto sociale verso la terza età, hanno portato ad allungare l’aspettativa di vita, soprattutto nei Paesi industrializzati. Si tratta di un segmento di mercato molto appetibile per le imprese che prefigura nuove sfide e la necessità di dare risposte ai bisogni di una classe di età tra fragilità e voglia di vivere bene questa fase della vita.

In Italia, secondo i dati di Confindustria del febbraio 2020, i consumi pro-capite relativi agli over 65 si sono attestati intorno a 16 mila euro annui, a fronte di un reddito medio calcolato in circa 20 mila euro.

L’ottica in cui si muove la silver economy è quella di puntare a un rilancio dell’economia basandosi sulla domanda di mercato, che rispetto agli under 35, sempre secondo i dati di Confindustria, è superiore. Infatti, la classe di età più giovane ha un reddito pro-capite medio più basso degli over 65 di circa 4 mila euro all’anno, pari a quello degli stessi consumi.

Quello che vivacizza questa fetta di mercato è quindi una certa sicurezza economica di una buona parte degli ultra sessantacinquenni, che oltretutto, hanno dimostrato una tenuta finanziaria migliore rispetto agli under 35 durante la pandemia.

La terza età, tuttavia, ha ormai varie fasi, e nella prima parte non si tratta soltanto di soddisfare le necessità legate al settore della salute, ma anche di quelle per il tempo libero, per lo svago, lo sport, i viaggi, le assicurazioni, l’immobiliare insieme a quello della domotica per la facilitazione delle attività quotidiane.

La silver economy si configura oggi e in previsione nel lungo periodo, come un’importante fetta di mercato dove fare affari d’oro, in quanto ricca di opportunità di investimento. L’introito globale che genera nel Vecchio Continente supera i 6 mila miliardi di euro. Per il 2025 le previsioni a livello mondiale parlano di 15 mila miliardi.

Sanità e telemedicina

La pandemia ha messo l’umanità di fronte a nuove sfide e la tecnologia connessa all’hi-tech e alla connessione super veloce si è rivelata indispensabile per proseguire molte delle attività che non erano possibili a causa del distanziamento sociale e per la prevenzione dei contagi.

Alla luce di questa esperienza ancora in corso, il settore sanitario che è stato quello messo sotto maggiore pressione, ha implementato quanto più possibile la telemedicina. Per quanto riguarda la salute degli anziani questo stesso settore è prodigo di opportunità per tutte quelle aziende non solo del comparto sanitario e dell’indotto, ma anche per le nuove tecnologie e per la produzione di prodotti hi-tech.

I dati stimati riguardo ai Paesi dell’Ocse attestano che la spesa sanitaria corrisponde a circa il 10% del Prodotto Interno Lordo. Un esempio su tutti è quello degli USA, dove la quota sale a circa il 17%, che calcolata per singolo cittadino corrisponde a più di 10 mila dollari.

Il problema emerso durante l’ultimo anno e mezzo pandemico è che bisogna investire maggiormente nella sanità e, per quanto riguarda la popolazione anziana è un’urgenza, in quanto si tratta di persone che presentano diversi gradi di fragilità.

Il primario obiettivo oggi è quello di puntare sulla ricerca per migliorare i vaccini contro il Corona Virus, ma anche di implementare cure più efficaci, di facile accesso e che in qualche modo siano rimodulate per abbassare i costi sanitari.

I settori chiamati in causa in tal senso, dove gli investimenti saranno massicci, sono quelli delle biotecnologie, della diagnostica anche a distanza con la telemedicina, della robotica sanitaria e della e-health, che sta avanzando a grandi passi per rispondere a sempre più pressanti esigenze di miglioramento delle terapie e della consulenza medica.
La telemedicina nell’ultimo anno mezzo è stata indispensabile per avvicinare medico e paziente, che non si trovavano vicini o non potevano incontrarsi di persona.
Il futuro sarà basato anche su questo metodo integrativo moderno affiancato all’assistenza sanitaria tradizionale, per garantire la continuità delle terapie, per svolgere consulenze, per fare prevenzione nei soggetti a rischio di malattie croniche tipiche della terza età (ipertensione, patologie dismetaboliche, eventi cardiocircolatori).

Ormai è diventata quasi una prassi il tele consulto o la ricetta interattiva per chi segue un piano terapeutico e negli anni porterà a un risparmio dei costi nel settore sanitario, ma anche a un aumento dei guadagni delle imprese interessate alla creazione di una rete virtuosa tra l’ospedale, i medici e i pazienti.

Ci sarà un miglioramento generale del servizio sanitario anche a fronte della raccolta e della condivisione dei dati che provengono dai dispositivi più moderni della telemedicina.

In tal senso anche la legge si dovrà adeguare al trattamento e allo studio dei dati sanitari dei pazienti, per creare non solo cure personalizzate, ma anche dispositivi medici al passo con questa strada ipertecnologica già intrapresa.

Le terapie digitali riguardano anche e soprattutto quelle nel settore psicologico, in quanto anche i pazienti anziani che per qualsiasi motivo non possono spostarsi da casa, potranno effettuare le sedute a distanza e avere le consulenze con lo stesso beneficio rispetto alla compresenza. Questo, naturalmente, vale per loro come per tutti quei pazienti che hanno simili esigenze.

Intelligenza artificiale e domotica

L’intelligenza artificiale è ormai parte integrante in molte delle attività quotidiane e spesso viene utilizzata attraverso uno strumento di uso comune come lo smartphone.
Il progresso tecnologico, tuttavia, corre veloce e si espande con proposte e offerte sempre nuove in quei settori dove maggiori sono le richieste di adeguamento e miglioramento del comfort domestico, in particolare riguardo alle persone anziane.

Per chi non è autosufficiente o vuole avvalersi dell’efficienza tecnologica nella propria abitazione ci sono diverse opzioni, altrettante quante quelle legate a chi produce questi dispositivi.

Dai letti alle poltrone che aiutano a sollevarsi, all’accensione e spegnimento di luci, degli impianti di condizionamento, degli elettrodomestici o delle tapparelle elettriche.
Non sono esclusi i sistemi di sicurezza, con l’installazione dei sistemi di antifurto e il monitoraggio degli accessi nel proprio appartamento attraverso videocamere e videocitofoni.

La casa, sinonimo di sicurezza e tali migliorie vanno incontro a tutte quelle esigenze di persone della terza età, la cui domanda è in continuo aumento, di pari passo all’allungamento dell’aspettativa di vita.

Benessere, app e wearable

Anche le app e quindi i dispositivi con i quali utilizzarle sono in continua crescita e riguardano soprattutto il benessere e l’accostamento a uno stile di vita sano, dallo sport alla qualità del cibo.

Molti anziani nella prima parte della terza età non disdegnano l’utilizzo di dispositivi tecnologicamente avanzati, riconoscendo il vantaggio e la facilitazione in molti degli impegni quotidiani. Tra queste l’impostazione delle attività sportive con il monitoraggio di alcuni parametri vitali (frequenza cardiaca, calorie consumate, velocità media, pressione arteriosa, ecc).

Molti utilizzano le app per regolare la dieta dietro consiglio di medici nutrizionisti e dietologi, ma anche per comunicare tramite social, tenersi informati sulle ultime notizie, effettuare video chiamate, muoversi utilizzando il GPS in città o per l’intrattenimento e lo svago.

La nuova frontiera è la creazione di smartphone adatti a colmare quel divario generazionale con i millenials, considerando che in Italia gli over 65 che utilizzano tali dispositivi superano ormai i 5 milioni.

Il wearable è una nuova frontiera digitale, che guarda alla tecnologia che si “indossa” come un vestito, ad esempio lo smartwatch.

Negli Stati Uniti già dal 2017 la FDA ha dichiarato l’Apple Watch come dispositivo medico, utile alla raccolta di dati e informazioni sui parametri vitali, tra cui l’individuazione di fibrillazioni atriali grazie all’ECG che si può effettuare attraverso questo strumento, utile alla prevenzione di patologie cardiovascolari anche negli anziani.

Benessere, viaggi e svago nella terza età

C’è un’altra fetta di mercato dedicata al target degli over 65 che già ora registra numeri interessanti e offre numerose opportunità, è quella dei viaggi, del benessere e delle attività di svago.

Le opportunità che offre la silver economy sono quelle dei consumi di una popolazione che ha voglia di muoversi, visitare luoghi nuovi, trascorrere ore liete con la famiglia e gli amici e divertirsi godendosi il meritato riposo della pensione.

È proprio ai neo pensionati che è diretta l’offerta turistica che oggi sta risollevando il settore dei viaggi dal periodo traumatico della pandemia.

La gente ha ricominciato a spostarsi, sentendo anche il bisogno di riprendere quella libertà di cui si è dovuta privare per un lungo periodo.
In tal senso gli anziani non sono da meno, se si considera che secondo i dati raccolti nel 2020 di Lattanzio M&E, si tratta di un mercato interno che si aggira intorno ai 5 miliardi di euro e si aggiunge a quello dei senior provenienti dall’estero.

Secondo i dati divulgati dal Censis nel 2020 la spesa dei turisti over 65 ha riguardato nello specifico e considerata l’intera platea italiana e straniera, mostre e musei per 2,3 miliari di euro, cinema per 2 miliardi e altrettanti per siti archeologici e monumenti, mentre per concerti e teatro l’introito è stato di 3,2 miliardi e, infine, per le discoteche e i luoghi di ballo, 600 milioni.

I tour operator e gli esperti in Silver tourism che ben conoscono le preferenze di questo target, puntano a valorizzare le mete che sono più ambite dagli anziani, tra cui città d’arte e borghi in zone tranquille, magari in campagna, lontani dal caos urbano, o le crociere.

Quest’ultimo settore ha ripreso in modo propulsivo grazie alle misure di prevenzione del virus testando anticipatamente tutti i passeggeri e creando bolle sicure per chi viaggia sulle navi.

Il business connesso al Silver tourism è quello di offrire servizi e ricettività turistica a misura di anziano e in molti casi questo processo di adattamento è già in atto, in concomitanza con quello per i disabili, a cui viene prestata sempre maggiore attenzione per agevolare gli spostamenti.

Una grossa spinta è rappresentata anche dal turismo dei senior all’aperto, prediligendo attività sportive che non prevedano contatti ravvicinati. Tra questi c’è il golf, ma anche lo slow-trekking con le guide esperte, le passeggiate lente, la ginnastica in acqua, lo yoga.

Per quanto riguarda le attività di svago preferite dagli anziani che hanno registrato un incremento di vendita ci sono i servizi per le TV a pagamento, insieme all’acquisto di dispositivi smart e alla contestuale installazione di una connessione veloce a internet.

Il fatto di dover trascorrere più tempo in casa ha dato un’ulteriore spinta ai consumi connessi al settore dell’abitare, che non ha affatto risentito della crisi legata dal Covid-19, ma che al contrario ha visto un interessante incremento, con un trend in continua crescita.

I consumi della terza età sono diretti anche al settore della bellezza e del benessere, che riguardano trattamenti anti-age non invasivi, come massaggi modellanti e cure estetiche, fino agli interventi chirurgici per eliminare i segni del tempo.

Il mercato di polizze e assicurazioni per gli over 65

Un altro settore economico che si prefigura ricco di opportunità con riferimento alla silver economy è quello delle assicurazioni e delle polizze, in particolare sulla vita.

Secondo i dati Eurostat del 2020 la speranza di vita in Italia è quella più alta tra gli stati membri e si è attestata in media per entrambi i sessi a 81 anni. Nel 2021 secondo Istat, a seguito della pandemia, la stessa aspettativa di vita è stata calcolata rispettivamente per le donne in 84,4 anni mentre per gli uomini è scesa a 79,7 anni.
Per chi ha 65 anni, quindi, c’è un’attesa di vita di almeno altri 20 anni circa, 9 dei quali, secondo le stime, in buona salute.

In Italia l’invecchiamento della popolazione è sempre stato visto come una penalizzazione, soprattutto in rapporto alla diminuzione delle nascite, che nel lungo periodo prefigura problemi di welfare e carenza di personale nei posti di lavoro strategici.

Il punto di vista della silver economy è di tutt’altro avviso, in quanto nella terza età le giovani generazioni possono identificare potenziali risorse per la creazione di posti di lavoro e quindi di business.
Si tratta di nuove sfide che gli over 65 affrontano con piglio consapevole sia per non rappresentare la parte “inattiva” del paese sollevando una questione sociale ormai sorpassata e sia per fare presenti le esigenze che richiede l’anzianità. Il sistema pensionistico in Italia è chiaro che non può garantire un tenore di vita adeguato alle soglie minime di sostentamento fissate dall’Istat per la maggioranza degli anziani. Gli anziani temono, dunque, un peggioramento della qualità della vita a causa delle condizioni economiche.

Per questo il settore delle assicurazioni e delle polizze è uno di quelli che più di altri vanno incontro a un bisogno primario di sicurezza e di investimenti per questa stagione della vita dominata da fragilità che, presto o tardi, si presenteranno.
I pensionati che terminano la vita lavorativa oggi sono destinati a un trattamento previdenziale più o meno lungo e questo richiede un risparmio sia nel settore del welfare che a livello personale.
Molti si sono premuniti già nelle prime fasi dell’età lavorativa con fondi di investimento e servizi di pensionamento integrativo.

Il problema contemporaneo da affrontare per questa classe di età è quello di invecchiare mantenendo un certo tenore di vita, che possa far fronte a vecchi e nuovi bisogni correlati anche allo stato di salute.
Per questo sempre più over 65 scelgono di stipulare polizze e assicurazione sulla vita, ma anche sulla casa o sui viaggi, con forme di copertura pensate su misura delle proprie esigenze.

I dati comunicati da Swiss Re Sigma che fanno riferimento al 2019, parlano di un incremento delle assicurazioni sulla vita, in particolare del mercato cinese, di quasi il 16%.
Pur trattandosi di un gigante demografico, che ha inoltre la maggior parte della popolazione compresa in una fascia di età molto giovane, il dato è indicativo della richiesta sempre crescente nella terza età di questo tipo di servizi finanziari.

Beni e servizi per gli anziani: i care giver

Secondo il rapporto di Confindustria, che prende in considerazione le famiglie che si configurano come datori di lavoro di personale che presta assistenza agli anziani conviventi, questa parte di mercato subirà nei prossimi anni un sensibile incremento, per l’aumentata richiesta di beni e servizi connessi alla terza età.

Le famiglie italiane danno lavoro a circa 1,5 milioni di persone tra badanti, colf e care giver, che rappresentano il 6,5% degli attuali occupati. Spesso si tratta di personale coabitanti che rispondono alle necessità di un congiunto anziano non più autosufficiente. Lo stesso servizio è assimilabile anche a persone disabili o che necessitano di riabilitazione, sia a casa che presso altre strutture.

Nel nostro Paese l’apparato assistenziale domiciliare privato è ormai un istituto diffuso, che non solo permette agli anziani che hanno bisogno di un aiuto nelle quotidiane attività di rimanere nell’ambito familiare, ma consente al resto dei componenti della famiglia di delegare la cura e la costante attenzione, per poter svolgere le altre necessarie attività lavorative o di altro tipo.
Gli anziani, in particolare quelli soli e che non vogliono economicamente pesare sul nucleo famigliare, sono consapevoli della possibilità di avere necessità di assistenza. Per questo puntano al benessere economico che permetta loro di far fronte a una tale evenienza, ricollegando questo settore a quello dei servizi finanziari, non solo assicurativi ma anche per prestiti personali.
La richiesta dei care giver, degli assistenti socio sanitari e di tutto il personale specializzato nell’assistenza geriatrica è in continuo aumento e va di pari passo con la crescita della popolazione over 65 e dell’aspettativa di vita.

 

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